Olismo biografico e venti interrogativi

29 giugno 2008
Ciò che ancora non esiste, ciò che è arrivato e passa, ciò che non esiste più (all that is now * all that is gone * all that's to come... anche i tempi della narrazione giocano con la proprietà commutativa: cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Come dire che il prima e il dopo sono concetti relativi...). Il luogo solo spazio e non luogo, il luogo occupato e, quindi, nominato, il luogo di nuovo spazio e deposito di quanto resta. Ecco la più semlice biografia di un uomo, di un mondo e forse anche di un quadro. O di un libro. Ribadisco che tutto è biografia. Tutto è vita vissuta, dipinta o scritta: lo star vivendo, lo stare dipingendo, lo stare scrivendo, l'aver vissuto, l'aver scritto o l'aver dipinto. E tutto quanto vi è prima, il mondo ancora deserto, che sta aspettando o preparando la venuta dell'uomo e degli altri animali, di tutti gli animali, gli uccelli dalla carne tenera, e le piume, e i canti. Un enorme silenzio sopra le montagne e le pianure. E poi, molto più tardi, lo stesso silenzio, sopra montagne e pianure ormai diverse, e sopra le città vuote, ancora per un po' di tempo, con qualche foglio sospinto qua e là per le strade da un vento interrogativo che soffia verso la campagna senza risposta. Fra le due immagini, quella che il prima richiede e quella che il dopo minaccia, c'è la biografia, ci sono l'uomo, il libro, il quadro.
José Saramago, Manuale di pittura e calligrafia

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