Non è nell'individualismo che risiede il nostro male, ma nella qualità di quell'individualismo. E quella qualità è che esso sia statico invece che dinamico. Ci diamo valore per quello che pensiamo, invece che per quanto facciamo. Dimentichiamo che non lo abbiamo fatto, non lo siamo stati; che la prima funzione della vita è l'azione, come che il primo aspetto delle cose è il movimento.Dando a quello che pensiamo l'importanza di averlo pensato, prendendoci, ciascuno di noi se stesso, non, come diceva il greco, quale misura di tutte le cose, se non per loro norma o modello, creiamo in noi non un'interpretazione dell'universo, ma una critica dell'universo – che, siccome non lo conosciamo, non possiamo criticare – e i più deboli e più dissennati di noi elevano tale critica a una interpretazione – ma un'interpretazione imposta come un'allucinazione; non dedotta, ma semplice induzione. È l'allucinazione propriamente detta, dato che l'allucinazione è l'illusione poggiata su di un fatto mal visto.
Fernando Pessoa, L'educazione dello stoico
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