Lo Zoppo della Lotteria stese le gambe e si appoggiò alla spalliera. Ed ora mi scuserà, disse, voglio leggere un pochino, tutti i giorni una parte del mio tempo la dedico alla lettura. Cavò un libro di tasca e si mise a leggere. Era la rivista "Esprit", e disse: sto leggendo l'articolo di un filosofo francese sull'anima, pensi un po' che curioso tornare a leggere cose sull'anima, per tanto tempo nessuno ha più parlato dell'anima, perlomeno dal decennio dei Quaranta, ora pare che sia tornata di moda un'altra volta, la stanno riscoprendo, io non sono cattolico ma credo nell'anima in un senso vitale e collettivo, forse in una concezione spinoziana, il signore ci crede all'anima? È una delle poche cose in cui credo, dissi io, perlomeno adesso, qui, in questo giardino dove stiamo conversando, è stata la mia anima a combinarmi tutto questo, voglio dire, non so bene se è l'anima, magari sarà stato l'Inconscio, perché è stato il mio Inconscio a portarmi fino a questo punto. Alto là, disse lo Zoppo della Lotteria, cosa vuol dire con questo?, l'Inconscio è roba della borghesia viennese d'inizio secolo, qui siamo in Portogallo ed il signore è italiano, noi siamo roba del Sud, la civiltà greco-romana, non abbiamo niente a che fare con la Mitteleuropa, scusi sa, noi abbiamo l'anima. È vero dissi io, io l'anima ce l'ho, di sicuro, ma ho anche l'Inconscio, voglio dire, ormai l'Inconscio io ce l'ho, l'Inconscio uno se lo prende, è come una malattia, mi sono preso il virus dell'Inconscio, capita.
Lo Zoppo della Lotteria mi guardò con aria avvilita. Senta, disse poi, lo vuole fare uno scambio?, io le presto "Esprit", lei mi presta "A Bola". Ma non era interessato all'anima?, obiettai. Lo ero, disse lui con rassegnazione, questo è l'ultimo numero dell'abbonamento, ma adesso sto per rientrare nel mio ruolo, sto per trasformarmi in uno Zoppo della Lotteria, mi interessa di più il gol del Benfica. se è così, dissi io, avrei voglia di comprare una cartella, ce l'ha una cartella che finisce col nove?, sa, il nove è il mio mese, sono nato di settembre, mi piacerebbe comprare una cartella col numero del mio mese. Sì che ce l'ho, signore, disse lo Zoppo della Lotteria, quand'è che è nato lei?, anch'io sono nato di settembre. Sono nato l'equinozio d'autunno, risposi, quando la luna è lunatica e l'Oceano si gonfia. È un'ora fortunata disse lo Zoppo della Lotteria, il signore avrà una buona sorte. È proprio quello di cui ho bisogno, replicai pagando la cartella, ma non per l'estrazione, proprio per questa giornata d'oggi, oggi per me è un giorno molto strano, sto sognando ma mi pare che sia vero, e devo incontrare delle persone che esistono soltanto nel mio ricordo. Oggi è l'ultima domenica di luglio, disse lo Zoppo della Lotteria, la città è deserta, ci saranno almeno quaranta gradi all'ombra, suppongo che sia il giorno più indicato per incontrare persone che esistono soltanto nel ricordo, la sua anima, pardon, il suo Inconscio, avrà un gran daffare in un giorno come questo, le auguro una buona giornata ed una buona sorte.
Antonio Tabucchi, Requiem
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